domenica 17 giugno 2012

Correva l'anno 1987. Cutolo al processo per l'omicidio di Domenico Beneventano, consigliere comunale del PCI di Ottaviano


RAFFAELE CUTOLO E' DIMAGRITO DI 15 CHILI 'DIMENTICATEMI: SONO UN BOSS

l'on. Aldo Moro
NAPOLI Dimagrito (lo sciopero della fame mi ha fatto perdere 15 chili), nervoso (ogni tanto fanno circolare la voce che mi vogliono uccidere o che voglio evadere, ma sono tutte bugie) ma sopratutto desideroso di dare un taglio con il passato (voglio dimenticare il Cutolo del passato anche se non rinnego quello che ho fatto. Ormai sono in pensione e voglio essere chiamato solo Raffaele), Cutolo è apparso ieri nell' aula della prima sezione della Corte di assise di Napoli al processo per l' omicidio del consigliere comunale del Pci di Ottaviano, Domenico Beneventano. Per Cutolo, ritenuto il mandante, ed i suoi presunti complici i fratelli Luigi e Raffaele Esposito, Antonio Fontana ed Angelo Auricchio il pubblico ministero Claudio Rodà chiese nella requisitoria la condanna all' ergastolo. Al termine dell' udienza Raffaele Cutolo è stato intervistato da una troupe della Rai per un servizio che andrà in onda nella rubrica Giallo di Enzo Tortora. Cutolo si è così soffermato sul caso Cirillo. C' è una istruttoria in corso per cui non posso dire nulla ha affermato . Posso solo confermare che da me ad Ascoli Piceno vennero persone note, ma non dei servizi segreti, accompagnate da amici miei d' infanzia ai quali non potevo negarmi. I soldi che mi offrirono li rifiutai. Sulle visite che con frequenza il suo luogotenente Vincenzo casillo, latitante, gli faceva in carcere fino a quando non fu ucciso in un attentato a Roma il boss ha detto che nella vicenda Cirillo ci sono stati molti morti. Cutolo si è intrattenuto anche sul rapimento di Aldo Moro. Cutolo ha ribadito che già all' epoca del sequestro del leader Dc alcuni personaggi si sarebbero recati nel carcere nel quale era detenuto per sollecitare un suo intervento. Avrei potuto fare qualcosa ha affermato il camorrista ma mi accorsi che forse non lo volevano salvare. Era un uomo onesto. Avevano una pista che portava in Calabria... non fatemi dire di più.

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